Continuo a camminare.
Silenzio e nebbia, le gambe si muovono lentamente dietro ai miei pensieri e alla macchina fotografica. Un branco di giovani cervi emerge dal bosco ed io, sorpreso, non riesco nemmeno a mettere l’occhio al pozzetto tanto è l’incanto del loro lieve fruscio; poi di nuovo tra gli alberi, di nuovo silenzio, tra i segni che la natura rivela, cercando di farmi regalare negli attimi in cui sono apparentemente solo e lontano da tutto, il nuovo capitolo di un dialogo senza fine.
E’ così questo mio bosco, che a volte racconta apertamente, più spesso conserva gelosamente.